San Fernando Valley, California. La strega Isabel è disposta a rinunciare ai suoi poteri soprannaturali per condurre una vita normale, mentre l'attore Jack Wyatt cerca un rilancio nella nuova versione della celebre sitcom anni '60 Bewitched (Vita da strega in Italia). I due si incontrano: il fascino di Isabel e il suo naso così somigliante a quello dell'originaria Samantha (Elizabeth Montgomery) la rendono secondo Jack l'interprete perfetta  per il ruolo della protagonista. Dal set alla vita: l'amore fa capolino. Ritorna con  le fattezze angelicate di Nicole Kidman la strega dal cuore d'oro Samantha, mentre Jack/Darrin ha il fisico prestante di Will Ferrell. A dirigerli è Nora Ephron, i cui trascorsi romantici (Harry ti presento Sally, C'è posta per te) si travasano nel remake senza attenersi pedissequamente all'originale: la non-attrice Isabel - questo il cambiamento fondamentale - è ritenuta da Jack idonea perché non dovrebbe creargli ansia da prestazione artistica. Ma i dati d'ascolto sconfessano queste premesse. E in più c'è di mezzo la magia: non solo quella di Isabel, ma anche quella dell'irriducibile padre Nigel Bigelow (Michael Caine) e di Endora (Shirley MacLaine). Vita da strega ha negli interpreti il suo punto di forza: la Kidman - bellezza senza eguali nel panorama cinematografico contemporaneo - si conferma attrice versatile e fascinosa, perfettamente a suo agio tra mossette e ammiccamenti; Ferrell prosegue con bravura lo sdoganamento dal comico tout court già iniziato con Melinda & Melinda; Caine e la MacLaine contrappuntano la coppia protagonista con l'aplomb della vecchia scuola. Sono loro a sostenere e governare il film con una mirabile sinergia. Una sinergia dialettica, con incontri-scontri (Isabel e Jack sono per fisico e stile agli antipodi), litigi e riappacificazioni, verità non dette e trucchi lapalissiani. Con un filo rosso: un confessabile desiderio di normalità. Vale solo per streghe-attrici del calibro della Kidman?