“Morto un papi se ne fa un altro”: promessa o minaccia? Chissà, ma anche il cinepanettone può essere preveggente. Almeno questo Vacanze di Natale a Cortina: i fratelli Vanzina son tornati alla sceneggiatura, Cortina pure dopo 28 anni (Vacanze di Natale, 1983), e il ritorno al futuro della Filmauro coglie nel segno.
Volgari a parole  - “Assaggiasti prima le sarde, poi lu cefalu”, e ci fermiamo qui… – ma senza peti, misogine da tradizione (la morale: anche se vi mette le corna, tenetevi il marito), queste Vacanze sempre dirette da Neri Parenti sono spassose, cattivelle (Renato Balestra, le De Blanck e il principe Giovannelli come i Freaks di Tod Browning) e genuinamente nazional-popolari.
Tutti in forma gli attori – Christian De Sica senza spalla è meglio, Sabrina Ferilli si tiene bene, le new entry Dario Bandiera, Ricky Memphis, Ivano Marescotti e Valeria Graci brillano - e non capitava da anni, calibrati gli intrecci e il ritmo, c'è pure una fuga di gas russo da bloccare sotto le lenzuola. Ma alla canna del gas è l'Italia, non il cinepanettone. E, una volta tanto, la nostlagia non è canaglia.