“Molto più che amici”, come no, addirittura universitari, domiciliati (in nero) a Villa Gioconda, ma drammaturgicamente residenti a Villa Arzilla, o giù di lì. Sono le nuove forme di vita apparse sul pianeta Moccia: vergato con Ilaria Carlino, diretto in prima persona singolare dallo scrittore-regista, Universitari piazza nella Villa Gioconda un assortito gruppo di fuorisede, poco avvezzi ai libri, molto più alle gioie e i dolori della studentesca vita: il cineasta in attesa di diploma al CSC Simone Riccioni, l'iraniano che studia ingegneria nucleare Brice Martinet, il traffichino cannaiolo Primo Reggiani, la suorina di Sora Sara Cardinaletti, la wannabe velina casertana Maria Chiara Centorami e la “calabrese internazionale” (copyright Moccia) Nadir Caselli.
Un bel mazzo di caratteri, da cui Moccia Federico estrae il jolly: le contestazioni patite sul set alla Sapienza, per legge del contrappasso, accentuano ancor più il proverbiale disimpegno del Nostro, che innalza l'età dei personaggi, ma non viene meno al cuore, se “l'unica cosa veramente nostra al giorno d'oggi è l'amore”. Eh, ammmooore ch'a nullo amato… Potrebbe essere piazzato ovunque tra Marte e Venere, questo nuovo satellite di Moccia, tanto latita un'indicazione geografica tipica, una denominazione sociale che non sia quella del Paese dei Balocchi e dei Bamboccioni.
Tutto il resto, oltre a noia, è inverosimile che più fake non si può: l'iraniano in questione ha una borsa di studio da 50mila dollari tenuta in caldo a Teheran e vagheggia un esplosivo futuro da ingegnere nucleare negli States. Vabbè, direte, i rapporti Iran – Usa si stanno rasserenando: il patto d'amicizia  tra Washington e Tehran verrà stretto a Ponte Milvio con debito lucchetto. Sì, Moccia ha l'occhio geopolitico lungo, ma per trovare uno squarcio di Italia tra questi Universitari serve il binocolo. Per il cinema, viceversa, non basta Hubble. E per questi studenti nemmeno Dio: mocciati tutti, per colpa del prof.