Gabriel Noone (Robin Williams) è uno scrittore affermato e conduce da anni un fortunato programma radiofonico notturno. La sua vita è però ad un bivio: il ragazzo con cui ha condiviso gli ultimi otto anni ha deciso di lasciarlo e lui non riesce a superare una crisi artistica sempre più preoccupante. Saranno il manoscritto di un quattordicenne misterioso (Rory Culkin) - basato fin nei minimi dettagli sugli orrori e le violenze subite dallo stesso in tenera età - e le telefonate con quest'ultimo, alcune volte filtrate dalla mamma adottiva (Toni Collette), a fornire un nuovo stimolo per l'esistenza di Gabriel. Che, alla fine, deciderà di andarlo a conoscere di persona. Trovarlo, però, non sarà così semplice. Al punto di iniziare a credere non sia nemmeno mai esistito. Basato sul romanzo omonimo e semiautobiografico di Armistead Maupin (coautore della sceneggiatura insieme all'ex compagno Terry Anderson e al regista stesso), Una voce nella notte non tradisce lo scritto e le volontà del suo autore, rimanendo a tutti gli effetti un 'thriller del cuore' così come lo ebbe a definire Maupin stesso, capace di veicolare tensione e scandagliare atmosfere dell'anima senza aver bisogno di mostrare alcun omicidio o gesto efferato (eccezion fatta, ovviamente, per gli abusi raccontati nel libro del ragazzo).