Qualcuno volò sul nido del piccione e trovò il Leone: d’Oro. Roy Andersson, il cultissimo regista svedese, che ha vinto la 71. Mostra di Venezia con la conclusione della sua trilogia “sull’essere un essere umano”: dopo Songs from the Second Floor (2000) e You, The Living(2007), ecco A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence.

Il buon Roy incornicia tre incontri con la morte – infarto del marito che stappa la bottiglia con moglie canterina; vecchia in agonia che non molla i gioielli ai tre figli; passeggero esanime su un traghetto con consumazione già pagata – e dà il là a una riflessione esistenzialista che frulla Hopper, Bruegel e Ikea su basso continuo estraniato e straniante: due commessi viaggiatori che sono “nel divertimento” provano a vendere canini e canini extra lunghi da vampiro, sacchetti che ridono e maschere da zio con dente solitario; Lotte la Zoppa vende grappa a 50 centesimi o bacio; Re Carlo XII di Svezia sfratta le donne dal bar e trotta ucronico verso la sconfitta; un marinaio non trova l’appuntamento et (mor)alia.

Glory, Glory, Hallelujah, canta il Leitmotiv, ma che c’è da festeggiare? Più di qualcosa: il cinema diorama di Andersson, che impaglia il reale, cristallizza il divenire e riflette sull’esistente, ancor prima che sull’esistenza.

Colori smortaccini, vite di uomini non illustri, un aforisma lungo un film che sarebbe piaciuto, crediamo, a Giuseppe Pontiggia. C’è del surreale in Svezia, e merita di essere colto, nonostante questo Piccione possa risultare indigesto a più d’uno: ci vuole pazienza, e  costanza, per entrare nella materia, capire che tra humour, nonsense e sospensione dell’impassibilità si nasconde un tesoretto.

“Parla di noi, della nostra vita”, dice il regista, che dal colonialismo agli esperimenti sugli animali mette alla berlina le disforie, le turpitudini passate e presenti (?) dell’Occidente: riflettiamo, dunque, sull’esistenza, riflettiamo su come non finire impagliati, meglio, disanimati a nostra volta. Perché Roy Andersson non fa sconti: il ramo può attendere?