Se a Federico Zampaglione dai troppi colori, li vuole usare tutti. Successe con il melodramma noir Nero Bifamiliare, accade di nuovo con Tulpa, che pesca nelle passioni del suo regista e le mostra con una lente deformante. Cerca un horror tra il trash-splatter e l'erotico chic, magari pensando alla Troma, a Corman o ai nostri maestri rivalutati da Tarantino, ma il talento del musicista-cineasta sta nel craveniano Shadow – tra i migliori film degli ultimi anni -, in una poetica e in un'estetica dura, raffinata, essenziale. Non in questa pruriginosa carnevalata di sangue.