Un sogno ricorrente: insieme ad una bellissima donna (Biel) è costretto alla fuga, sotto i colpi di qualcuno che (forse) lo vuole morto. Nella vita “reale”, però, Douglas Quaid (Farrell) è felicemente sposato (con Kate Beckinsale) e tristemente impiegato, come operaio edile. Per evadere dalla monotonia, affida alla Rekall le chiavi della sua memoria: e il sogno da agente segreto potrà diventare un vero e proprio ricordo. Qualcosa va storto, e fuggitivo lo diventa davvero: la polizia e il leader “del mondo libero” Cohaagen lo braccano, la moglie non è chi diceva di essere, Quaid scoprirà poco a poco che tutto quello che credeva di sapere-ricordare era solo una menzogna.
Affrontato con l'inevitabile sospetto che nasce di fronte ad operazioni di questo tipo, il film di Wiseman riattualizza - in primo luogo esteticamente - il film culto di Verhoeven, abbandonando la “pista Marte” e puntando forte sull'aspetto action della rilettura che, già nel '90, il grande schermo fece di “Memoria totale” di Philip K. Dick. Certo, Colin Farrell non è Schwarzenegger, ma tutto sommato il remake si lascia guardare, soprattutto grazie alla creazione di un corto circuito mnemonico-metacinematografico a tratti spaventoso.