Ci sono bombe reali come quelle che Erwan Gourmelon (François Damiens), artificiere ultra-quarantenne, disinnesca ogni giorno per lavoro. E poi ci sono bombe emotive che una volta scoppiate sconvolgono la vita delle persone e che sembrano costruite apposta per esplodere una dopo l'altra. Di questo tipo di esplosivi ne è pieno il film Toglimi un dubbio della regista francese Carine Tardieu che ha scelto di portare in sala una storia zeppa di meccanismi a orologeria pronti a saltare in aria.

Sarà proprio il protagonista Erwan il primo a “zompare” dopo aver scoperto che l'uomo che l'ha cresciuto non è il suo vero padre. Alla ricerca del suo genitore biologico scoprirà poi una vecchia conoscenza della madre e s' invaghirà di sua figlia Anna (la brava Cécile De France). Allo stesso tempo la figlia di Erwan scoprirà di essere incinta, ma si rifiuterà di rivelare chi è il padre.

Presentato alla Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes, questo film francese è un susseguirsi di dubbi che svela con delicatezza e ironia come ogni persona abbia i suoi segreti e i suoi non detti pronti ad affiorare in qualsiasi momento. Al centro di questa tenera storia non c’è solo la fragilità umana, ma anche la figura paterna. Le madri infatti (una morta, l’altra partita) brillano per la loro assenza. Al contrario i padri sono presenti e di conseguenza atipici, esattamente come i cavallucci marini che si vedono in una scena del film. Gli ippocampi sono infatti una rarità poiché si occupano della specie sostituendosi addirittura alla femmina per partorire, a differenza della maggior parte degli animali maschi, che dopo aver generato spariscono come per esempio i felini.

Carine Tardieu capovolge così il classico schema familiare e ci presenta figure di uomini, che, circondati da bombe, sono pronti a imparare l’arte del vivere e a fare i conti con le proprie debolezze destreggiandosi al meglio tra tutti quegli ordigni. Ricordandoci che mostrare la propria fragilità è sinonimo di forza, anche e soprattutto per un uomo.