Lei è narcolettica, lui cleptomane, si incrociano dalla loro terapeuta e si innamorano. Ma non vissero felici e contenti.
Si potrebbe sintetizzare così Ti ricordi di me?, opera seconda di Rolando Ravello tratta da una piéce teatrale di grande successo scritta da Massimiliano Bruno. Portata in scena da Edoardo Leo e Ambra Angiolini, protagonisti anche della versione cinematografica, questa commedia romantica che strizza l'occhio a quel gioiello di 50 volte il prima bacio, è un'ulteriore piccola sorpresa nel panorama cinematografico italiano, dopo Smetto quando voglio e La mossa del pinguino.
Gradevole, divertente, ben sorretto dai suoi protagonisti, e da un Paolo Calabresi eccezionale spalla di Leo, Ti ricordi di me? è uno di quei prodotti di cui il cinema italiano ha tanto bisogno, di genere, quindi universale, e per questo esportabile. Forte di alcune battute e situazioni molto divertenti, ambientato giustamente in un non luogo, quasi fosse una favola, il film è un format replicabile e vendibile. Esiste quindi una sprovincializzazione della nostra industria cinematografica, sebbene l'aver realizzato l'opera sia solo l'inizio di un lungo percorso. L'importante è ricordarsi di lei.