Lucius Modestus è in crisi di idee, vaga per i vicoli della Roma imperiale governata da Adriano e non sa quale nuova invenzione possa attirare i suoi concittadini, avvezzi ai piaceri delle terme, di cui è insigne architetto. Capita però che nel corso di un bagno ristoratore, una crepa del pavimento gli permetta di fluire nel Giappone del XXI secolo. E' il primo dei suoi viaggi nel tempo, che si realizzano puntualmente ogni volta che mette piede nell'acqua mentre un tenore sulle rive di un mare canta il finale del terzo atto di Aida.
Potrebbe sembrare strampalata l'idea di Thermae Romae venuta a Takeuchi Hideki, che mette a confronto l'avanzata cultura termale giapponese con quella romana e costringendo Lucius a strabilianti invenzioni e adattamenti. Succede anche che i giapponesi finiscono nell'antica Roma e con loro Mami, disegnatrice di manga e innamorata del nerboruto romano, interpretato da Abe Hiroshi, fisico scolpito e star amatissima. Il film, uscito in patria nel 2012, è stato un successo sorprendente. Ora tenta di fare altrettanto nelle sale italiane, sperando che gli autoctoni spettatori stiano al gioco. E al Far East Film Festival di Udine, nel frattempo, è stato presentato il sequel, ancor più divertente e folle del primo.