Dopo 9 anni (Fantasmi da Marte mandò in visibilio la Mostra di Venezia), l'attesa è finita: John Carpenter è tornato con The Ward, presentato in anteprima a Toronto e poi a Torino. La bella notizia è questa, ma solo questa: non ci sono particolari motivi per esultare post-visione, perché costa una fatica rinchiudere in sala questi Fantasmi da manicomio. Non ancora distribuito negli Usa, da noi ci prova Bim, ma la sceneggiatura latitante e uno stile che si auto-scopiazza con poca fortuna pesano come macigni sulla resa, nonostante una incongrua vivacità di fondo. Da Carpenter non ci aspetteremmo l'entusiasmo del neofita né un artigianale ottimismo, ma sono questi a tallonare la bionda, bella e immemore Kristen (Amber Heard) , che si ritrova rinchiusa in un ospedale psichiatrico, in disturbata compagnia di altre quattro ragazze: una mangia uomini, l'altra sfigata, una infantile, l'altra aggressiva. Ce ne sarà per tutte, perché a percorrere i corridoi è l'animaccia di una paziente deceduta, con qualche, diffusa complicità: come finirà? Poco importa, perché dopo i bei titoli di testa The Ward si perde nei dettagli, nell'enfasi atmosferica e nella paura ai tempi del nonno, senza aggiungere un solo rigo alla valorosa filmografia del regista. Al massimo, un polveroso Bignamino, che induce alla nostalgia per quel bel horror che fu.  Insomma, riportateci su Marte!