Boston, giorni nostri. Doug MacRay (Affleck) è il leader di una gang di rapinatori “mascherati. Durante l'ultimo colpo in una banca, il “fratello di strada” Jem (Renner) prende in ostaggio per qualche minuto la dirigente Claire (Hall), poi abbandonata lungo la strada. Per evitare ulteriori, brutali ripercussioni sulla donna, terrorizzata e subito messa sotto torchio dall'FBI (in particolar modo dall'agente Frawley, il Jon Hamm di Mad Men), Doug decide di avvicinarla sotto mentite spoglie per capire quanto, effettivamente, possa rappresentare per loro una minaccia. Sarà amore, anche corrisposto: ma quanto potrà durare il segreto del rapinatore gentiluomo e, soprattutto, quale sarà il viatico obbligatorio per il salvacondotto da un'esistenza che vuole a tutti i costi abbandonare?

Dopo Gone Baby Gone, Ben Affleck torna dietro la macchina da presa per raccontare un altro spaccato dell'adottiva Boston (già teatro per la sceneggiatura premio Oscar di Will Hunting), in particolar modo della storica Charlestown (dove vennero giustiziati Sacco e Vanzetti…): traendo ispirazione dal romanzo di Chuck Hogan (Il principe dei ladri) e facendo affidamento su un casting superbo (oltre ai già citati, spiccano anche se per poche pose Chris Cooper e Pete Postlethwaite, rispettivamente padre incarcerato e basista senza scrupoli), Affleck riesce ad imprimere verità e spessore a contesto e personaggi, senza dimenticare l'insegnamento dei tanti modelli “alti” del genere USA per eccellenza. Soprattutto per questo, e per la non banale capacità di mantenere alta la tensione nelle varie sequenze più propriamente “action” (rapine, inseguimenti, sparatorie, assedi), The Town conferma il talento, anche registico, del Ben Affleck attore e sceneggiatore. Verso il quale ci sentiamo di perdonare la scelta forse non troppo coraggiosa di affidare alla speranza l'epilogo “tradito” del libro: ma rispetto all'asfalto di sangue della città protagonista, quella palafitta al tramonto stona davvero troppo.