Benno è un vagabondo dal fisicaccio statuario, Andi è un pianista mancato, timido e smunto. Entrambi sono affetti da malattie terminali, ma non hanno ancora perduto la voglia di vivere. Entrati in possesso di una somma di denaro e fuggiti dalla clinica in cui sono ricoverati in Germania, i due amici si dirigono verso l’Africa per un lungo viaggio con l’unico scopo di godere al massimo dei giorni che sono loro rimasti.

Diretto e interpretato con regia puramente di servizio da Florian David Fitz (Benno), Il giorno più bello è una commedia on the road di incredibile successo in patria, con oltre 15 milioni di euro di incasso, che scorre placida e senza troppi sussulti verso la propria, inevitabile, commovente conclusione. Scottante, soprattutto in Italia, il tema del fine vita e del diritto alla felicità, è qui affrontato con le armi della leggerezza e dell’ironia; ripescando e rileggendo certe situazioni ormai logore della commedia on the road americana, la drammaturgia elementare priva tuttavia gag e personaggi del guizzo giusto per strappare la risata piena e innescare quel senso d’immedesimazione imprescindibile per una commedia che voglia, a buon diritto, dirsi pienamente riuscita.