Non basta il cammeo finale dell'ultrasessantenne Peter Fonda - nei panni del saggio decano dei centauri dell'autostrada - per collegare idealmente il leggendario Easy Rider del 1969 alla nuova commedia di Walt Becker, Svalvolati on the Road. Il progetto intendeva omaggiare il mitico viaggio attraverso gli States in sella alle rombanti motociclette Harley. Ma qui lo spunto dell'avventura viene applicato a quattro amici cinquantenni, che conducono una monotona e frustrante vita metropolitana. Come i "guerrieri del weekend", decidono di prendersi una "botta di vita" da veri bikers. A scopo comico, gli autori hanno sabotato l'itinerario del gruppo seminando difficoltà pratiche, incontri demenziali (il ranger gay) e a rischio (la banda dei Del Fuegos, cialtroni e violenti). Però Svalvolati on the Road, è il caso di dirlo, non sa che strada prendere e mantenerla. Parte come commedia della crisi di mezza età, cambia rotta verso i boschi pericolosi di Un tranquillo weekend di paura (e ne poteva fare una coerente parodia), poi vira di nuovo e si arena sulla lunga sosta nel New Mexico. Là domina un prevedibile schema neo-western (i quattro coraggiosi che proteggono il villaggio dai banditi), con scherzi al toro e scazzottate degne di Terence Hill & Bud Spencer. Travolta, Allen, Lawrence e Macy sono pure simpatici e strappano qualche risata. Ma la conclusione è talmente buonista e "corretta" che occorre subito l'antidoto: rivedersi i pessimisti apologhi di Dennis Hopper e John Boorman.