Dopo averlo visto ne Il giorno in più, tratto dal suo omonimo romanzo, Fabio Volo torna al cinema per dare vita a un altro personaggio refrattario alle relazioni sentimentali. In Studio illegale è Andrea Campi, avvocato rampante che lavora in uno studio milanese molto rinomato, dal quale si separa solo per concedersi brevi incontri sessuali.
Sarà il suicidio di un collega, l'affidamento di un incarico importante come l'acquisizione di una ditta farmaceutica di Treviso da parte di una multinazionale di Dubai e soprattutto l'incontro con la bella avvocatessa francese della controparte (interpretata da Zoé Felix) a fargli cambiare vita.
Nello "Studio (il)legale" insieme al protagonista ci sono gli ottimi Ennio Fantastichini, nel ruolo dello spietato capo-ufficio, e Nicola Nocella, giovane praticante un po' impacciato innamorato della segretaria svampita (Marina Rocco).
Tratto dall'omonimo libro di Federico Baccomo, che è anche autore della sceneggiatura insieme al regista Umberto Carteni, Francesco Bruni e Alfredo Covelli, la seconda prova in regia dell'autore di Diverso da chi? racconta con leggerezza il cinismo di un mondo - la Milano dei grandi uffici - dove non c'è più spazio per la vita personale.
Nulla di nuovo, ma la regia spigliata di Carteni, la fotografia di Vladan Radovic, lo humour sottile e le musiche accattivanti (c'è anche James Brown nello score) assicurano al film un look che non dispiace.