Opera prima di Alejando Iglesias. Sopladora de hojas, in Concorso al 33. Torino Film Festival, mostra i giovani amici Lucas, Emilio e Ruben, tre adolescenti inseparabili in un assurdo pomeriggio autunnale impegnati e in una mission impossible. Tra mucchi di foglie secche, nel piccolo parco del quartiere, sono "alla ricerca delle chiavi perdute". Un'impresa surreale da portare a termine prima di recarsi alla cerimonia funebre del loro amico e compagno di squadra di calcetto, Martin. Sopladora de hojas è diviso in nove momenti differenti che accompagnano verso l'importante rito del passaggio all'età adulta: i ragazzi grandi, sasso carta forbici, surriscaldamento globale, signor giustizia, grillo,  spiaggia paradiso, cavalieri del bosco, funerale, il soffiatore di foglie.

Accompagnati da una colonna sonora rock, classica e pop i tre ragazzi, abbastanza goffi e sognatori, trascorrono un pomeriggio nel parco tra risate e confessioni, timidezze e piccole fantasie erotiche, malintesi con i passanti. Il tutto vissuto con una graziosa e divertente leggerezza tipica della gioventù. Il film di Alejando Iglesias è una "surreale" sorpresa del Torino Film Festival. Opera prima messicana bonaria e favolistica che incanta per la sua grande e straordinaria semplicità. Lucas, Emilio (detto Mili) e Ruben sono diversi tra loro. Il primo sarcastico, l'altro "provolone" e l'ultimo finto bullo, tutti e tre uniti in un sereno ma serio momento di crescita.

Sopladora de hojas è una commedia dai toni dolci come quelli di Una pistola en cada mano (regia di Cesc Gay, 2012). Anche qui tanti piccoli episodi ma tutti nello stesso luogo e con gli stessi protagonisti. Un ritratto dell'adolescenza molto simile anche ai colori caldi della storia italiana di Banana (di Andrea Jublin, 2015). Niente drammi legati alla società di oggi, solo l'immagine di tre piccoli supereroi alla ricerca del mazzo di chiavi. E cosa può un "soffiatore di foglie" se non spazzare via ogni preoccupazione e pensiero?

L'innocente commedia "agrodolce" Sopladora de hojas riflette sulla quotidianità, sul tempo che passa e sulla vita, che infondo è solo una grande e splendida avventura. L'idea del regista è quella di mostrare allo spettatore, seduto davanti lo schermo, quanto un singolo episodio o momento possa cambiare il senso della giornata o della vita. Lucas, Emilio e Ruben suggeriscono che... c'è sempre una soluzione o via d'uscita, basta credere nella possibilità.