Non esiste un bacio senza conseguenze. Almeno nel cinema, che spesso punta sull'attesa del fatidico evento per dare una svolta alle proprie storie. In Solo un bacio per favore il gioco è quello di tentare di evitarlo, il bacio, ad ogni costo. Proprio per le devastanti conseguenze che procura, secondo le esperienze dei protagonisti del nuovo film di Emmanuel Mouret, alla sua quarta prova dopo l'apprezzato Cambio di indirizzo, uscito anche nelle nostre sale. Commedia dei sentimenti intelligente e imbastita sull'intreccio di più storie d'amore (riuscite, tentate o fallite), Solo un bacio per favore è strutturato sul meccanismo del racconto-contenitore di un'altra vicenda. L'incedere dei dialoghi segue il classico ritmo della "comédie française" ma non trascura momenti di silenzio in cui sono più gli sguardi a dettare il senso. Emerge la tendenza a prediligere il tratteggio dei personaggi femminili su quelli maschili: le donne di Solo un bacio per favore sono passionali, determinate ed equilibrate allo stesso tempo, ma reali, quindi non esenti da difetti e debolezze. La scelta oculata delle attrici principali, Virginie Ledoyen e Julie Gayet, ha contribuito a rendere questa notazione più evidente. Quanto agli attori, accanto allo stesso regista nel ruolo di protagonista, una piacevole sorpresa italiana: Stefano Accorsi, trasformato nel marito della Ledoyen, un farmacista italiano residente a Parigi, sfoggia un quasi perfetto francese, che lo rende più accattivante del solito. Claudio, il suo personaggio, è schivo e abitudinario, ma ha una caratteristica che lo lega indissolubilmente a una delle possibili chiavi di lettura della pellicola: la passione per l'opera di Franz Schubert, nume tutelare di buona parte della colonna sonora e del finale del film, in cui a vincere sarà proprio il gesto "incompiuto", come il capolavoro del grande compositore. Vero e proprio colpo d'ala del film.