In una imprecisata campagna italiana sorge un bed & breakfast sui generis dove ogni stanza corrisponde a una capitale del mondo e ne rispetta il fuso orario. Si tratta di una simulazione di relazioni a distanza ed è lì che decidono di mettersi alla prova due giovani coppie apparentemente affiatate, per accorgersi ben presto che all’interno della Time Zone Inn (questo il titolo inglese del film) ad essere messa in discussione non è solamente la dipendenza fisica ed emotiva interna ad ogni singola coppia, ma l’idea stessa di un amore romantico esclusivo.

Scritto e diretto da Andrea Di Iorio, giovane regista di Campobasso poco più che trentenne, Senza Distanza mette in scena una riflessione su temi quali l’amore e il significato della coppia e della famiglia patriarcale: temi universali qui tuttavia declinati con un’attenzione particolare a quelle che sono le questioni più pressanti per la generazione a cui il regista stesso appartiene. In un’Italia dove la disoccupazione giovanile è galoppante e sempre più spesso ci si trova a dover cogliere opportunità di lavoro all’estero, che impedimento costituisce una relazione stabile e rigidamente monogamica? La dipendenza reciproca che lega i personaggi e il loro attaccamento alle convenzioni sociali sono al centro di una danza sentimentale, musicata dalla chitarra melanconica della colonna sonora composta da Andrea di Iorio e Antonio Marconcini. La messa in scena quasi teatrale contribuisce a rivestire la vicenda di una patina onirica e claustrofobica: un sogno in cui a ognuno è dato contemplare i segreti del proprio cuore per decidere se accettare o meno l’irriducibilità del proprio caos interiore. In questo strano sogno che è Senza Distanza una piccola dose di ambiguità spinge lo spettatore a rimettere insieme i pezzi e a rivedere il proprio giudizio sui personaggi. “Nessuno qui ti dice la verità. È Il luogo della bugia, del teatro, della finzione”: le parole del proprietario del bed & breakfast, personaggio che insieme alla nipote Gaia più si muove all’interno di una dialettica di distruzione e creazione, descrivono un gioco di detto e non detto, visto e non visto in cui è coinvolto anche lo spettatore.

Un esordio che affronta dunque temi ambiziosi e coraggiosi aggirando il problema del budget minimo e della risicata durata delle riprese (di soli 8 giorni) e che è valso a Di Iorio apprezzamenti e riconoscimenti sia all’estero che in Italia (Premio per il Miglior Lungometraggio e per la Miglior Attrice a Lucrezia Guidone al Fano Film Festival e Premio per la Miglior Attrice a Lucrezia Guidone al Melbourne Indie Film Festival). Il 7 e l’8 giugno, a due anni dalla sua presentazione al New York City Independent Film Festival, Senza Distanza è approdato al Cinema Farnese (dove tornerà il 13 giugno) con le sue provocazioni romanticamente scorrette.