Alle persone piacciono i matrimoni. Anzi i pranzi pre-nozze. Così sembrerebbe nel Regno Unito nel 1924 quando la guerra è da poco finita, ma le ferite ancora sanguinano. A ben guardare però le unioni piacciono più a chi le crea, o meglio ai futuri suoceri e ai futuri invitati piuttosto che ai promessi sposi. È il caso di Paul (Josh O’ Connor), fidanzato e in procinto di nozze, ma innamorato di un’altra: il suo Secret Love, la giovane domestica Jane Fairchild (interpretata dalla bella e brava Odessa Young).

Tratto dal romanzo Mothering Sunday dello scrittore inglese Graham Swift (in Italia è uscito con il titolo Un giorno di festa), diretto dalla francese Eva Husson, scritto da Alice Birch (sceneggiatrice della serie Normal People) e montato da Emilie Orsini, il film colpisce subito per lo sguardo femminile che rappresenta con delicatezza, e al tempo stesso con passione, le scene di sesso, nonché la forza degli incontri amorosi tra i due giovani amanti.

Degni di menzione sono senza dubbio il cast e anche gli ambienti, ma è soprattutto l’attrazione tra i due protagonisti (lui nella serie The Crown interpretava il principe Carlo), la sensualità che emana dai loro corpi mostrati senza veli e la resa del loro irrefrenabile desiderio (le scene tra i due amanti ricordano quelle del magnifico La vita di Adele) la parte migliore del film.

Non è poco certo, ma non basta, perché man mano che la trama si dipana e i ricordi affiorano nella mente di Jane Secret Love pian piano si trasforma in un melodrammone dai tratti fin troppo tragici. E perdendo il suo segreto, anche la storia perde di fascino.

Già l’estrazione sociale diversa dei due protagonisti è un bel cliché: lui ricco e di buona famiglia innamorato della ragazza povera, che fa la domestica (a casa dei coniugi Niven, interpretati dai bravi Colin Firth e Olivia Colman). Se a questo poi aggiungiamo che lei è anche orfana, privata di tutto fin dalla nascita con nulla da perdere e tutto da guadagnare e tanti altri piccoli sviluppi poco riusciti al cliché iniziale se ne aggiungono tanti altri a questo dramma in costume che parte bene ma poi si perde in mille giri. Un po’ come la storia stessa del film: presentato al Festival di Cannes, poi al TIFF Festival Internazionale Film di Toronto, al BFI di Londra e alla Festa di Roma e ora in sala distribuito da Lucky Red.