Si può esordire alla regia a ottant’anni? Sì, secondo Vanessa Redgrave, attrice che dopo una carriera davanti alla macchina da presa (più di cento apparizioni, tra cinema e televisione) ha scelto di fare il grande passo con Sea Sorrow.

Si tratta di un documentario sulle condizioni precarie degli immigrati sbarcati sulle sponde del Mediterraneo, tra Italia, Grecia e Francia, incentrato su chi ha abbandonato la propria terra cercando riparo dalle guerre e dalle dittature.

Da sempre sensibile alle cause sociali, Vanessa Redgrave firma un lungometraggio impegnato e strutturato in modo abbastanza complesso: si alternano interviste, testimonianze, video di repertorio e molto altro in questo documentario sentito, ma un po’ confuso e non sempre capace di gestire al meglio la tanta carne al fuoco.

 

Vanessa Redgrave propone una profonda riflessione sull’importanza dei diritti umani, mescolando con coraggio i registri e gli stili, il passato e il presente, seppur non sempre riuscendo a evitare le trappole del didascalismo.

Da segnalare che al film hanno contribuito Emma Thompson, che legge scritti di Sylvia Pankhurst, e Ralph Fiennes che recita versi de La Tempesta di William Shakespeare. Il titolo del film prende spunto proprio da una citazione del dramma con protagonista Prospero.