L'astuto titolo italiano traduce, molto liberamente, quella "sporcizia e saggezza" (Filth and Wisdom) portata in scena da Madonna, puntando a evocare le blasfemie iconoclaste cui la signora Ciccone ci ha da tempo abituato (tipo cantare dal vivo Live to Tell crocifissa e appesa abbastanza in alto da evitare gli ortaggi dei benpensanti). Aspettative che resteranno deluse: Madonna, complice Guy Ritchie, ha fatto suoi i dettami di un cinema indie lontano dal mainstream che la vede spesso coinvolta, ma tutto sommato affine allo spirito di naughty girl che la caratterizza sin dai primi anni'80 (quelli del suo vero film underground, A Certain Sacrifice, non per tutti i gusti). Sospesa tra indie a tavolino e glamour manifesto, nel percorrere le ordinarie (ma non troppo) vite di tre ragazzi costretti a "sporcarsi" per vivere, Madonna quasi rievoca il minimalismo anni '80 di Jarmusch. Ci risparmia un'apparizione degna del suo nome, ma non rinuncia all'autoreferenzialità - con Erotica e l'amica Britney Spears in colonna sonora, o celebrando il leader dei Gogol Bordello Hutz - a scapito di quel che racconta. Sembra dire che c'è molto di lei in quei ragazzi, ma la Madonna di oggi ostruisce la visuale, e il risultato manca di sincerità.