Bill Murray si svegliava ogni giorno lo stesso giorno (Ricomincio da capo), Antonio Albanese lo emulò anni dopo nel remake È già ieri. Nella famiglia Lake, invece, i componenti maschili hanno un dono davvero speciale: possono viaggiare a ritroso nel tempo. Compiuti 21 anni, Tim (Domhnall Gleeson) viene a saperlo dal padre (il solito, grande Bill Nighy), che spiega al ragazzo quanto questa peculiarità non potrà aiutarlo a cambiare la storia, ma “semplicemente” a cambiare quello che accade o che è accaduto alla sua vita. Dalla Cornovaglia a Londra, Tim decide che è arrivato il momento di trovarsi una ragazza: si innamora – ricambiato – della bella e insicura Mary, ma cercando di rimediare ad un'altra questione - compiendo un viaggio nel tempo - finisce per “cancellare” il momento in cui si sono conosciuti…
Dopo il deludente Un amore all'improvviso, Rachel McAdams si ritrova un'altra volta – in questo caso a sua insaputa - al fianco di un uomo capace di viaggiare nel tempo: per sua fortuna (e per la nostra), a supportare un escamotage narrativo già in passato sfruttato per molte commedie romantiche c'è in questa occasione la mano ferma di Richard Curtis (premio Oscar per lo script di Quattro matrimoni e un funerale, regista di Love Actually e I Love Radio Rock), nuovamente bravo a trovare il giusto equilibrio tra emozioni forti (bellissima la descrizione e lo sviluppo dei rapporti in casa Lake) e momenti di sana ilarità.
British, vi diranno gli esperti, ma sarebbe comunque riduttivo perché About Time è volutamente un film che mischia molto: Gleeson, e la sua famiglia, sono tipicamente inglesi, la McAdams è canadese ma il suo personaggio americano, Paul Buchanan che canta Mid Air è scozzese, Nick Cave che canta Into my Arms è australiano, Il mondo di Jimmy Fontana è… il mondo. Che Richard Curtis prova a trasformare – almeno per un paio d'ore – in un luogo migliore: prima facendoci tornare bambini per far rimbalzare i sassi sull'acqua, poi consigliandoci di vivere ogni giorno, ogni attimo, sapendo che saranno irripetibili. Questione di tempo.