Parigi è una città multiculturale. Ma i pregiudizi e la paura verso il diverso ancora esistono. Anche in ambienti elevati come quelli universitari. È quello che ci racconta la brillante commedia di Yvan Attal interpretata dai bravissimi Daniel Auteil e Camélia Jordana.

Lei, già interprete di Due sotto il burqa, qui veste i panni di una studentessa araba con il sogno di diventare avvocatessa, ruolo che le è valso il Premio César come migliore promessa femminile del cinema francese.

Lui, invece, è un professore di giurisprudenza noto per le sue provocazioni e per i suoi modi bruschi della prestigiosa università di Panthéon-Assas. Un uomo piuttosto cinico e intollerante soprattutto nei confronti delle minoranze etniche.

Per evitare il licenziamento sarà costretto dalle circostanze a dover preparare la giovane ad affrontare una gara di eloquenza nella quale lei rappresenterà l’istituto.

“Le parole sono importanti”, diceva Nanni Moretti e il regista francese sottolinea con questo film tutto basato sui dialoghi il potere e la forza evocativa dell’arte della retorica. L’operazione regge soprattutto grazie alla bravura dei due protagonisti. Delude un po’ la scelta troppo conformista del finale.