Una ricerca meticolosa, avvincente e sorprendente durata sei anni, quelli impiegati da Paolo Benvenuti e i suoi allievi della scuola di cinema Intolerance per scoprire un mistero centenario sulla figura del grande compositore toscano Giacomo Puccini: è Puccini e la fanciulla, prodotto in collaborazione con la Fondazione Festival Pucciniano e la Mediateca Toscana Film Commission.

In cartellone fuori concorso alla 65esima Mostra di Venezia, insieme al filmato inedito Un giorno con Puccini - Torre del Lago, 1915, ritrovato dallo stesso regista toscano in due scatole di biscotti durante le ricerche, Puccini e la fanciulla riconsegna al pubblico un grande regista, atipico nel panorama italiano, un autore di grande sapienza formale e rigore morale, che al Lido - e al cinema - mancava dal 2003 con Segreti di Stato.

Benevenuti ha indagato sul suicidio di Dora Manfredi, la cameriera della famiglia Puccini, da sempre ritenuta l'amante del Maestro, sulla base di un'intuizione sul legame tra arte e vita: i personaggi femminili dei libretti assomigliavano alle donne frequentate dal musicista nella sua vita. "Volevamo provare l'esattezza della nostra ipotesi: la Minnie de La Fanciulla del West non era ispirata alla cameriera Doria Manfredi, ma alla cugina di lei, Giulia, una ragazza bella, forte, indipendente, locandiera e cacciatrice a Torre de Lago: era lei l'amante di Puccini".

Frutto di una rocambolesca dimostrazione, Puccini e la fanciulla è stato realizzato dal regista con la fondamentale collaborazione della moglie, Paola Baroni curatrice delle musiche, tratte dallo spartito per pianoforte de La Fanciulla del West, che si fondono alla perfezioni con l'habitat sonoro del lago di Massaciuccoli: il risultato è una magnifica sinfonia audio-visiva, con camera, luci, musica e rumori che elevano il film dalla cronaca, dall'indagine storico-biografica, nei territori del cinema tout court. Sono molte le inquadrature, le prospettive e le ombre che rimagono sulla retina dello spettatore, e che rimarranno.

E' presto per dire quale dei quattro italiani in concorso avrebbe potuto sostituire, ma il rammarico esiste già: una Mostra più coraggiosa avrebbe Puccini e la fanciulla in competizione.