E' tornato Percy Jackson (Logan Lerman), perché salvare il mondo una volta non basta. E' sempre lui, per metà umano, per metà figlio di Poseidone, e scopre di avere un fratellastro ciclope, tanto per gradire. Ma non c'è tempo per sottilizzare: il Campo dei Mezzosangue barcolla, i mostri premono ai confini, la salvezza è una sola, trovare il Vello d'Oro. Percy e amichetti si mettono in viaggio, da Washington alla Florida, per bagnarsi nelle acque letali del Mare dei Mostri (il Triangolo delle Bermuda) e sfidare semidei, ciclopi e quant'altro. Riusciranno i nostri eroi etc. etc.?
Dall'omonimo romanzo di Rick Riordan, il secondo della saga, ecco Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo – Il mare dei mostri, per la dimenticabilissima regia di Thor Freudenthal: il plot è risibile, il 3D visibile solo sul biglietto (e nel portafogli), l'unica cosa mitologica non è riferibile, per il resto, si acuiscono i dubbi ontologici già sortiti dal primo capitolo. Della serie, quando i miti greci incontrano la noia hollywoodiana: Percy è Harry Potter senza Harry Potter, senza magia, senza nulla. Forse, i piccini e gli adolescenti gradiranno, ma rintracciare un interesse e un pubblico pare davvero ostico: Mezzosangue, mezzacalzetta. Yawn!