Morta la madre, il sedicenne omosessuale Dany (Kostas Nikouli) lascia Creta per raggiungere il fratello maggiore Odysseas (Nikos Gelia) ad Atene. Insieme decidono di raggiungere Salonicco per trovare il padre che li abbandonò piccolissimi e costringerlo a riconoscerli.
Il quarto lungometraggio di Panos H. Koutras, (presentato a Cannes 67 in Un Certain Regard), è un po' troppe cose: in poche parole vorrebbe essere un viaggio di "autodeterminazione" da parte di due ragazzi che, albanesi da parte materna, continuano a sentirsi stranieri nel loro stesso paese di nascita, la Grecia. Autodeterminazione che, nel caso del più giovane, Dany, è ancor più difficoltosa visti i rigurgiti neofascisti di parte di un paese che mal tollera qualsiasi tipo di "diversità". Poi c'è Patty Pravo (che compare in una posa nell'ultima scena del film), sì, Patty Pravo, che accompagna canoramente il percorso dei due protagonisti, con tanto di balletti ed effetto karaoke (c'è anche Rumore di Raffaella Carrà...), atti a ricordarci che, da bambini, sono cresciuti ascoltando quelle canzoni con la mamma. Poi c'è anche l'audizione di un talent show canoro, al quale Odysseas dovrà partecipare "per forza" perché ha un grande talento come cantante (rifacendo, a cappella, Tutt'al più della Pravo). Poi c'è un coniglio, che all'inizio è vero ma che poi è solo un peluche. Insomma, le idee non mancano, neanche alcuni momenti divertenti: farne un film di oltre due ore, però, ci è sembrato troppo.