1957, Jack Kerouac fa a Marlon Brando una proposta che (non) può rifiutare: “Tu fai Dean Moriarty, io Sal Paradise e la regia”. Purtroppo, non è andata così. “Purtroppo” a prescindere, perché fare peggio di Walter Salles non sarebbe stato possibile. Desertica parafrasi, quella del regista di Central do Brasil, che firma un ignominioso polpettone, un Reader's Indigest da mandare al macero, macinando kilometri di noia, scambiando benzedrina per sonniferi e illustrazione per racconto.

Più di qualcuno l'aiuta: Garrett  Hedlund (Dean Moriarty/Neal Cassady), Sam  Riley (Sal Paradise/Jack Kerouac) e Kristen  Stewart (Marylou/LuAnne Henderson), un terzetto fedele solo a un adattamento fedifrago come questo, versione for dummies e fuoristrada del classico On the Road di Kerouac. Facile battuta, ma anziché the beat goes on, qui è the bit goes on, con profili, silhouette e racconto pastorizzati ad hoc per rientrare nei parametri del consumo audiovisivo 2.0: non sudore, droga e sogni analogici, ma lacca digitale, con buona pace della pellicola sprecata da Salles. Colpa sua, soprattutto, colpa di Francis Ford Coppola, che detiene i diritti del libro dai '70: voleva Gus Van Sant, s'è fidato di Walterino.