Giulia (Mastronardi) e Massimo (Cattelan) si incontrano per caso: è amore a prima vista, ma da lì a poco sopraggiunge il Natale. Il loro rapporto sopravvivrà all'incontro con le rispettive famiglie? Da una parte i Colardo, in una Tuscia immaginaria, creature emerse dalla terra che sembrano lottare contro le tenebre, dall'altra i Marinelli Lops, miliardari in un sontuoso palazzo del centro di Roma, ma completamente fuori dal mondo.

La sfida di Ogni maledetto Natale è questa: mettere a confronto la follia “animalesca” dei Colardo con l'ipocrisia impettita di casa Marinelli, naturalmente nel giorno più significativo dell'anno. Il trio di Boris sceglie la carta della coralità e del doppio ruolo (Pannofino, Morante, Mastandrea, Giallini, Corrado e Caterina Guzzanti etc. impersonano gli uni e gli altri) per servire la doppia faccia della stessa medaglia: il ritratto è insieme grottesco e sui generis, lontano dai cliché abituali di certe commedie natalizie ma al tempo stesso quasi incapace di graffiare fino in fondo, lasciando carta bianca all'indiscutibile verve degli interpreti, su tutti Morante, Mastandrea e Guzzanti, quest'ultimo nei panni del domestico filippino capace di riportare a galla i fasti di una televisione (e di certe maschere) che non esiste (esistono) più.