La coppia è sposata e suburbana, impegnata al lavoro e stressata dai figli. Settimanalmente, si ritaglia un appuntamento nostalgico, comunque implode: complice il furto di una prenotazione a un ristorante chic, si troverà coinvolta in una Notte folle a Manhattan, scambiata per criminale e braccata da poliziotti disonesti. La regia è di Shawn Levy (Una notte al museo 1 e 2), il passo doppio dei comici Steve Carell (40 anni vergine) e Tina Fey (30 Rock), mentre le risate dovrebbero essere nostre: dovrebbero, ma le uniche arrivano nel sottofinale, quando Steve e Tina mimano sesso robotico per compiacere il procuratore perv William Fichtner. Nel cast pure i sottoutilizzati Mark Ruffalo, James Franco, Ray Liotta e il torace nudo di Mark Wahlberg, la sensazione è di una Notte storta, come la bocca che vorrebbe ridere, ma non si apre a questo divertimento forzato: qualche annotazione matrimoniale è a fuoco, ma l'atmosfera è quella polverosa, triste e asfittica dei Musei.
Un po' commedia e un po' action, molto “humour” mainstream ma con velleità dark d'autore (si scimmiotta Tutto in una notte e Fuori orario…), il mix è timidamente impazzito, più che coraggiosamente folle: sarà il titolo, ma il rimpianto è per Una notte da leoni.