Diretto da George Tillman Jr., è il biopic B.I.G.ger than life di Christopher Wallace (Jamal Woolard, bravo), l'icona hip-hop dell'East Coast assassinata a L.A. in circostanze non chiarite il 9 marzo 1997. Morte che occupa la prima sequenza, lasciando al flashback il successivo sviluppo: a tesi, quella della maturità raggiunta da Biggie Small, e subitaneamente troncata nel sangue. Dopo una vita al limite: vediamo il giovane Wallace spacciare crack, tradire la moglie Faith Evans (Antonique Smith) con Lil' Kim (Naturi Naughton) e latitare come padre (il figlio Christopher Jordan, che qui lo interpreta adolescente).
Ma soprattutto c'è la musica, quella cool e sofisticata di Frank White - il protagonista di King of New York di Abel Ferrara era un altro dei soprannomi di Notorious - che portò al microfono la sua biografia gangsta-rap: senza sconti, ma con sentimento. Meno a fuoco, anzi imputata alla fantasia criminale dei massmedia, la celebre e sanguinosa rivalità tra East, di cui B.I.G. fu alfiere con il sodale Sean "Puffy" Combs (Derek Luke), e West Coast, che un anno prima aveva lasciato a terra il "nemico" Tupac Shakur. Per entrambi, ora è Life After Death, come voleva l'album di B.I.G., uscito 15 giorni dopo il suo assassinio.