Dopo il passaggio fuori concorso alla Mostra di Venezia 2010, arriva in sala Notizie degli scavi di Emidio Greco.  Adattamento del bel racconto del compianto Franco Lucentini, che il regista già sceneggiò 47 anni fa, protagonista è il Professore, un giovane disadattato che lavora quale tuttofare in una pensione poco aperta al mondo e molto casa chiusa: a cambiarne per sempre la vita condotta (in)volontariamente ai margini del sociale saranno gli scavi di Villa Adriana, nella coincidenza tra passato e presente a frullare la percezione del tempo interiore, e l'incontro con la Marchesa, giovane sofferta e tentata suicida, prostituta e clemente, con cui nasce un amore figlio di un dio minore.
Il Professore è interpretato da Giuseppe Battiston, finalmente protagonista e in delicato equilibrio tra precarietà esistenziale e autismo elettivo, la Marchesa è Ambra Angiolini, che conferma che non è più la Rai, Iaia Forte è nei panni autoritari e sguaiati della Signora della pensione, la colonna sonora è firmata da Luis Bacalov e conta pure un pezzo scritto con Greco e cantato da Ornella Vanoni: sono tasselli di un piccolo film, girato in una Roma memore dei '60 di Lucentini, e non solo per un vocabolario a tratti desueto, bensì per uno spleen poco romantico e differentemente nauseabondo da quello di Sartre.
Emidio Greco reincontra il mal di vivere e riesce, tra qualche didascalismo che massimizza il minimalismo e qualche aporia d'antan, a cantarlo in chiave contemporanea, portando la croce dell'inautenticità del nostro oggi, sospeso tra quella che la cronaca chiama precarietà e la diffusa incapacità a trovare il proprio posto al mondo, a stilare - vedi il Professore -  la propria lista della spesa.
A farsene carico è il passo doppio, fragile e tenero ma sempre sdrucciolo, tra Professore e Marchesa, nomi d'attanti nel bassorilievo che chiamiamo vita. Non sono, dunque, nuove Notizie, ma comunque buone: questi Scavi ci dicono che  un altro cinema, non necessariamente migliore, è possibile, oltre i canoni della commedia, oltre gli steccati di frizzi e lazzi, per rimettere in campo il dramma hic et nunc. A Piazza Vittorio su una vetrina si specchieranno due esistenze: sta a noi rifletterle.