Non è una giornata come le altre per il tredicenne Giacomo, chiamato a sostenere gli esami di terza media. Non lo è neanche per l'ipertesa Lara, ingegnere alle prese con i cantieri della nuova metro C di Roma, mamma del ragazzino e della ventitreenne Emma, aspirante attrice che occupa il Teatro Valle. Abituato ad affrontare la vita con meno ansie, invece, è Ettore, scultore squattrinato che da qualche tempo non vive più con la famiglia, in seguito alla separazione con Lara. Ma i rapporti sono rimasti vivi e, in questa giornata di giugno, caotica e complicata, i 4 si cercano e si trovano in vari punti del centro della città, alla fine riuniti per sostenere Giacomo durante l'esame.

Tre anni dopo il sorprendente esordio con Scialla!, lo sceneggiatore Francesco Bruni torna dietro la macchina da presa per realizzare Noi 4, commedia garbata che si concentra sulla "famiglia oggi", al netto di qualsiasi sensazionalismo o imminente tragedia. Un film su un frammento di quotidianità, sul caos che regola i tempi, i ritmi tanto della vita quanto dei rapporti con le persone più care, vicine. Una sfida per questo ancor più complessa del precedente Scialla!, anche se - come sottolineato dallo stesso Bruni - i due film non sono poi così distanti l'uno dall'altro: alla dinamicità del racconto, lo sceneggiatore/regista livornese preferisce stavolta anteporre la caoticità dei movimenti, degli incontri fugaci, delle telefonate improvvise, sottraendo gli aspetti "romanzeschi" a quanto di più possibile si possa avvicinare ad una giornata "qualsiasi" vissuta da persone "normali". La bontà delle intenzioni è pacifica, come lo è l'adesione degli interpreti al progetto, chiamati a mutare a seconda dell'interlocutore che si trovano dinanzi: le frizioni tra madre e padre (Ksenia Rappoport e Fabrizio Gifuni) generano automatismi per cui il figlio (l'esordiente Francesco Bracci Testasecca) è più legato ad una, la figlia (Lucrezia Guidone) "innamorata" dell'altro. Tra consegne e inseguimenti, ritardi (quello dell'esame e quello del ciclo di Emma...), incroci e saluti, Noi 4 non cede mai alle lusinghe di volgarità gratuite o battute facili, ma al tempo stesso fatica a liberarsi dal concetto di "operazione" che ne regola l'andamento, dettato da un traguardo facilmente riassumibile: ci si può anche allontanare, ma solo quando siamo tutti insieme, noi 4, riusciamo - magari per un attimo - ad accantonare ansie e criticità. Bello, ma al cinema, purtroppo, non basta.