Soldato ribelle dell'esercito francese durante la guerra d'Algeria, Jacques Mesrine torna in patria e si ritrova ad un bivio: sceglierà la via più spettacolare, non meno pericolosa, di un'esistenza criminale, alleandosi con un esponente dell'OAS (Depardieu), diventando in breve tempo il Nemico pubblico n.1 di un'intera nazione.
Omaggio dichiarato al polar, il robusto action di Richet - film in due parti (la seconda arriverà in Italia il 17 aprile) ispirato all'autobiografia dello stesso Mesrine - non può prescindere dalla convincente, muscolare interpretazione del protagonista assoluto, un Vincent Cassel perfettamente a suo agio nel (ri)dare corpo e vita ad uno "showman" che, ancora oggi, è considerato come icona del contropotere francese, radicato nella memoria popolare e da molti visto alla stessa stregua di un eroe. Cosa che Mesrine non era, e che il film intelligentemente evita di sottolineare, gettando sul personaggio la dovuta ambiguità che lo accompagnò in tutte le sue "performance". Affascinante nelle atmosfere e nella ricostruzione, il film si affida però con troppa semplicità ad ellissi temporali, di fatto strumento utilissimo per evitare spiegazioni (come vive e dove si nasconde Mesrine tra un'azione e l'altra?) che, forse, in alcuni frangenti, sarebbe stato meglio non omettere.