Dopo Shakespeare in Love che descriveva la nascita di Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Finding Neverland diretto dal regista di Monster's Ball, Marc Foster, è una celebrazione della genesi di Peter Pan di J.M. Barrie. Nel centenario della prima rappresentazione della commedia da cui è stato in seguito tratto il film d'animazione Disney e altre pellicole come il recente Peter Pan con Jason Isaacs, Foster costruisce una storia straordinaria soprattutto dal punto di vista visivo e della recitazione. All'indomani di un fiasco teatrale, il commediografo J.M. Barrie interpretato da Johnny Depp incontra casualmente al parco una famiglia di quattro bambini e la loro madre vedova Sylvia Lleweyn Davies che ha il volto e la grazia di Kate Winslet. Lentamente, ma inesorabilmente Barrie viene conquistato dalla simpatia dei piccoli e inizia felice a diventare il loro compagno di giochi, senza trascurare il prendere dei misteriosi appunti. Le convenzioni sociali della Londra vittoriana e la fredda moglie di Barrie, ovviamente, non potevano vedere di buon occhio le attenzioni che il commediografo riservava alla famigliola Davies. Nonostante questo e sfidando con ironia le ipocrisie dell'epoca, Barrie ha basato proprio su un'estate in campagna l'idea alla base della commedia nota con il titolo di Peter Pan. Finding Neverland, però, non è soltanto un racconto di come sia nata la rappresentazione teatrale. Anzi. E' un film travolgente che commuove dall'inizio alla fine per la sua capacità di riflettere con eleganza e humour sul rapporto tra fantasia e realtà, tra piaceri e doveri e ' addirittura - sulla vita e la morte. Non solo: è anche un film sulla fede in qualcosa che vada oltre il visibile. "L'isola che non c'è" , appunto, che in originale è chiamata Neverland. Mentre da un lato non possiamo che ammirare la pacata e al tempo stesso insolente saggezza del Barrie interpretato da Depp, Marc Foster seduce lo spettatore con un misto di eleganza e bellezza. Come nel caso dei giochi con i bambini dove le immagini digitali dei mondi fantastici si sovrappongono agli scenari reali. Un boschetto striminzito diventa la tre alberi del Capitano Uncino, un giardinetto casalingo uno scenario da film western, un ballo con un cane, una rappresentazione da circo che avrebbe deliziato Fellini. Finding Neverland arricchito dal talento di attori eccezionali come Dustin Hoffman, Julie Christie e Radha Mitchell tocca il cuore del pubblico perché lo porta a riflettere su quell'attimo indelebile in cui l'età adulta è emersa dalla fanciullezza. Le risate degli orfani invitati alla prima di Peter Pan da Barrie stesso (che ha lasciato in perpetuo i diritti di sfruttamento del libro all'ospedale dell'orfanotriofio di Londra') non sono state solo un trucco per convincere gli spettatori maturi ad abbattere le loro difese e ad essere più disponibili nei confronti di un testo originale e lungimirante.  Sono l'eco lontano di un'innocenza, forse, perduta che Barrie ha mantenuto con integrità e sincerità fino a quando ha dovuto scegliere tra le convinzioni di una moglie borghese o la serena turbolenza di un'insolita famiglia. In più, però, Finding Neverland apre lo sguardo dello spettatore verso "L'isola che non c'è", smantellando l'equilibrio tra realtà e finzione e dimostrando che - ancora una volta - gli artisti con la loro spregiudicata lungimiranza consentono di "vedere l'invisibile". "L'isola che non c'è" diventa quindi la metafora artistica più toccante e gioiosa del 'continente da cui nessun viaggiatore ritorna a confondere le volontà dei mortali' del monologo di Amleto. Un luogo distante, ma concreto nel suo essere etereo, popolato perfino da fate e pirati e da quei bambini che siamo stati e che, forse, avremmo voluto potere essere più a lungo. Il film suggerisce l'ipotesi secondo cui potremmo ritrovare tutti coloro che abbiamo amato e che potremmo raggiungere soltanto con la fantasia, il ricordo, ma soprattutto con la fede, perché - come spiega Peter Pan - 'per potere volare bisogna credere nelle fate', ovvero la più semplice e rurale emanazione della trascendenza. Finding Neverland è una pellicola dalla forza e intensità emotive paragonabili solo a quelle di pellicole differenti, ma ugualmente forti e recenti come Schindler's List, La passione di Cristo e Big Fish. Un capolavoro di gusto ed eleganza per un cinema in grado di commuovere, ma anche di fare riflettere.