Sam e Charlotte, coppia matura, stanno per separarsi ma decidono di renderlo noto alla famiglia solo dopo la notte di Natale. A quella cena che secondo tradizione vede tutti riuniti si  preparano a partecipare in tanti, quasi tutti con situazioni differenti. Ci sono dissidi, attriti, incomprensioni e tanti sforzi per cancellarne gli effetti negativi...

Il copione è tutto tranne che nuovo, ma del resto nemmeno la riunione familiare nella notte di Natale lo è. A maggior ragione c'è bisogno di uno strappo narrativo in grado di garantire discontinuità. Qui l'espediente è che il narratore è il cane di casa, e tutti i personaggi sono visti attraverso i suoi occhi. Intorno ci sono figli, nipoti, zie o presunte tali, coppie scoppiate, e un pugno di situazioni variegate e sfuggenti: solitudine, perdita del lavoro, rimpianti, desideri, l'aeroporto come grande luogo della favola e della fantasia. E, a cementare, ecco  dialoghi da testo teatrale, secco e cattivo, e amari sorrisi di comprensione in un caleidoscopio di frastagliati colori.

Innamoramento, commozione, recupero del meglio. Perché la famiglia non si svende, e qualche lacrima, come sempre, fa bene. Anzi fa Natale. Il cast corale contribuisce a dare verità alla finzione: Diane Keaton, John Goodman e Alan Alda in primo piano; Olivia Wilde, Amanda Seyfried, Marisa Tomei subito dopo. Poi gli altri, tanti da riempire un film leggero ma convincente.