Alto Adige. Giovane napoletano indolente e disilluso, Martino vive con la sorella Caterina. Quando un incidente costringe la ragazza all’immobilità e a fare ricorso a cure costose, Martino si vede costretto a prendere il suo posto di lavoro come uomo delle pulizie presso Guglielmo Gioia, un motivatore, o mental coach, specializzato nel ridare fiducia a persone deluse e sfiduciate. Gioia parte per un viaggio e Martino approfitta della situazione per spacciarsi suo assistente e avvicinare Arianna Croft, campionessa di pattinaggio che, dopo una brutta caduta, è caduta in depressione e vuole abbandonare le competizioni…

Alessandro Siani, atto terzo dopo Il principe abusivo, 2013 e Si accettano miracoli, 2014. Ma forse sarebbe meglio dire atto quarto, perché è difficile ignorare che la vera spinta di notorietà Siani l’ha avuta col film di Miniero Benvenuti al Sud, 2010, e col suo seguito del 2012, Benvenuti al Nord. Dopo, Siani è rimasto solo e, almeno in parte, ha accusato il colpo. Il secondo titolo era moderatamente vivace, e questo terzo si regge per parte non piccola sulla presenza di Diego Abatantuono che nel ruolo di Guglielmo Gioia offre una performance spiritosa e autoironica.

Per la propria parte Siani  si muove tra dinamica prevedibile e atteggiamenti un po’ sforzati, impegnato a liberarsi da una gestualità partenopea talvolta alquanto stretta. Non che il tono umoristico sia ridotto ma è che Siani inciampa in qualche scappatoia romantica di troppo e alcune performance appaiono fuori tempo e già viste. Anche per lui siamo già alla svolta ‘necessaria’.

Comunque tra Siani e Abatantuono, si meritano attenzione Carla Signoris (Augusta), Elena Cucci (Arianna, la pattinatrice) e Cristiana Dell’Anna (Caterina, la sorella infortunata).