Per il Capitano Vinciguerra (Orlando) potrebbe essere la missione della svolta: guidare un manipolo di soldati in un “corridoio” dei Balcani per catturare un criminale di guerra, latitante dai tempi del conflitto nella ex Jugoslavia. Inaspettatamente, però, il nemico più pericoloso che dovrà affrontare sarà suo figlio Giacomo (Brandi), pacifista agguerrito, arrivato al campo militare per uno strano scherzo del destino…
Conflitto generazionale, conflitto ideologico: l'opera prima di Francesco Lagi - anche autore della sceneggiatura insieme ad Umberto Contarello - gioca in chiave ironica su questo doppio sentiero per tentare la strada di una duplice Missione di pace. Da una parte incentrata sulla consegna alla giustizia (senza spargimento di sangue) del criminale Pavlevic (Ivo Ban), dall'altra sul riavvicinamento di un padre e di un figlio agli antipodi: ed è proprio la verve dei due protagonisti principali, costretti ad una stretta convivenza nella seconda parte del film, a tenere vivo un racconto più volte altalenante e fiaccato da alcune situazioni un po' forzate. Nel cast anche Alba Rohrwacher (è il soldato Pettariello) e Filippo Timi (il Che Guevara che spesso e volentieri appare nei sogni di Giacomo).