In un futuro non lontano, le organizzazioni criminali assolderanno killer per eliminare nel presente chi farà loro uno sgarbo nel futuro. Questi specialisti si chiameranno “looper” e ogni tanto potrebbero avere lo sgradito compito di uccidere loro stessi.
Sembra intricato, ma l'assunto di base di Looper è molto semplice, classico schema di fantascienza basato sui paradossi temporali. Un film di genere che ne racchiude tanti, gioco cinematografico che piace molto al bravo Rian Johnson, scoperto a Venezia alcuni anni fa con l'intrigante teen noir Brick, anche lì protagonista l'ottimo Joseph Gordon-Levitt.
Johnson costruisce un impianto dalle atmosfere rarefatte, senza perdere di vista la spettacolarità, il ritmo e le citazioni dai suoi padri putativi e dalla cultura pop. Terry Gilliam, James Cameron, ma anche Cronenberg, Akira e Stephen King, tutto ben mescolato con mélo, noir e horror. Servito allo spettatore come intrattenimento di ottimo livello, Looper è uno di quei film su cui ci si arrovella, piacevolmente, durante e oltre la visione. Cast tutto in forma, da Gordon-Levitt a Emily Blunt e specialmente un misurato Bruce Willis, che ricorda d'essere stato un attore di talento.