Non ha alcuna formazione professionale, Louis Bloom. Ma è determinato a trovare un lavoro. E quando, per caso, assiste a un incidente stradale, decide in che cosa "specializzarsi": si procura una videocamera, una radio a bassa frequenza per captare il canale della polizia di Los Angeles e inizia a trascorrere le notti inseguendo i luoghi delle emergenze. Per riprendere ogni situazione, anche la più cruenta, e poi vendere il materiale ai network televisivi. La concorrenza non lo spaventa: Louis, come detto, è determinato. Ai limiti della spietatezza, arrivando persino ad interferire sulle indagini di un efferato omicidio per realizzare uno scoop sensazionale...

E' un film per certi versi inquietante, Nightcrawler di Dan Gilroy (sceneggiatore, fratello del regista Tony per il quale ha scritto The Bourne Legacy, qui alla sua opera prima), il quale, meglio di altri, riesce a sintetizzare in questo modo la figura e il percorso del suo protagonista: "Lou inizia cercando lavoro e finisce per essere il proprietario di un business in espansione. E' un happy ending per il nostro eroe ma una conclusione da incubo per la società. Ma il vero orrore non credo sia Lou, è il mondo che lo ha creato e che lo premia".

Sì, perché attraverso gli stilemi propri del grande cinema americano notturno, poliziesco e action, Gilroy riesce a costruire ben più di qualche banale riflessione su informazione e giornalismo, sul superamento di qualsiasi confine etico, sulla sete di immagini shockanti e raccapriccianti - quel che conta AUTENTICHE e in ESCLUSIVA - di cui ormai sembra non possiamo più fare a meno: "L'immagine del nostro notiziario che devi avere in mente è quella di una donna seminuda e sgozzata che corre in strada cercando aiuto", dice la veterana producer Nina (Rene Russo, moglie del regista) a Lou la prima volta che il suo network acquista da quest'ultimo il materiale video proposto.

E Lou - personaggio abitato da un Jake Gyllenhaal sgradevolmente straordinario - comprende ancora meglio quanto, di lì a poco, il suo spingersi oltre, il suo manipolare, lo porterà ad avere il coltello dalla parte del manico.

Più che un semplice film, un "nightshot" agghiacciante e illuminante, che in maniera franca e senza troppi giri di parole (proprio come le stesse immagini inseguite e catturate dagli "sciacalli"...) ci mette di fronte alla più cruda delle equazioni, che converte crimini e vittime in dollari e centesimi.

Questa sera al Festival di Roma (in Mondo Genere), dal 13 novembre in sala con Notorious Pictures. Da non perdere.