Quarto lungometraggio per il giovane prodigio texano, Wes Anderson, che dopo l'exploit de I Tenenbaum, riesce a confermarsi ad altissimi livelli: scanzonato e al tempo stesso malinconico omaggio a Jacques-Yves Cousteau (oceanografo e pioniere dei documentari subacquei), Le avventure acquatiche di Steve Zissou  racconta dell'incredibile ricerca che uno strampalato equipaggio (agli ordini del comandante Zissou, interpretato da un Bill Murray come al solito eccezionale) mette in piedi per catturare un fantomatico esemplare di "squalo giaguaro". Forte di una sceneggiatura (curata dal regista, per la prima volta senza l'apporto di Owen Wilson, insieme a Noah Baumbach) ricca di idee e sottotesti affascinanti (il mistero che accompagna la figura di Ned Plimpton/ Owen Wilson, probabile figlio mai conosciuto da Zissou, il personaggio di Klaus Daimler/ Willem Dafoe, ingegnere tedesco da sempre eccessivamente fedele al suo comandante, la svolta narrativa dell'attacco dei "pirati"), il film è impreziosito da un cast sopraffino (oltre ai già citati, Anjelica Huston veste i panni di Eleanor, aristocratica consorte, nonché finanziatrice di Steve, Jeff Goldblum è il suo "rivale" numero uno – oceanografo con fondi più cospicui ed ex marito di Eleanor - e Cate Blanchett è la reporter che seguirà le imprese del Team Zissou). Le splendide scelte musicali, affidate ancora una volta a Mark Mothersbaugh, cantante e tastierista negli anni '70 dei Devo, da sempre collaboratore del regista,  si intrecciano - in maniera esilarante e nostalgica - ai brani storici di David Bowie (adattati in portoghese ed interpretati dall'attore/cantante brasiliano Seu Jorge, già visto in Cidade de Deus e Moro no Brasil) e l'abituale supporto fornito dalle luci di Robert D. Yeoman rimanda - in linea con tutto il resto - all'estetica di pellicole che furono. Magnifico ed anomalo tuffo in un cinema che, forse, credevamo non esistesse più, il lavoro di Anderson (realizzato sulle coste del litorale italiano e negli studi di Cinecittà) ha il notevole pregio, rimescolando i canoni del "film d'avventura" senza snaturarli gratuitamente, di saper fondere ironia e mestizia con gradevole naturalezza. Curiosità finale: il personaggio di Esteban, l'amico-collega di cui Zissou vuole vendicare la morte, è interpretato da Seymour Cassel (icona del cinema di John Cassavetes), alla sua terza partecipazione con Anderson.