Un merito assoluto di M. Night Shyamalan è la convinzione che il cinema conservi una fascinazione primaria per la fantasia degli spettatori. I suoi film sono merletti dell'immaginario. Vivono di intrecci intrappolati tra due mondi, il qui e l'altrove, il reale e il simbolico. In quest'ultimo film la storia e Story, una narf, una ninfa di un'antica favola per bambini, sono prigioniere tra la piscina di un condominio e il regno incantato da cui arriva la protagonista. Story vorrebbe tornare nel suo mondo ma feroci animali le danno la caccia, fanno la guardia al varco tra i due universi. Il custode/manutentore, Cleveland (Paul Giamatti), che per primo scopre l'eterea e albumosa creatura, con l'aiuto di un gruppo di coinquilini poco ordinari e scientemente tipizzati (lo stesso regista si ritaglia un ruolo più corposo delle sue solite apparizioni) dovranno decrittare codici e segni per liberare la fanciulla...   Per saperne di più leggi il numero di ottobre della Rivista del Cinematografo