Scappata da Roma per dimenticare un marito irascibile e violento, Anna si trasferisce a Torino, dove sarà ospite di Carla, attrice  teatrale e amica di vecchia data. Con Anna c’è il figlio Valerio, un adolescente  di 13 anni. L’impatto con la nuova città è vissuto dai due con reazioni opposte. Soprattutto Valerio vive i problemi della crescita in modo complicato e il rapporto con la mamma si fa difficile…I temi del disamore e della violenza sulle donne da un lato, quelli della precarietà sociale e della sostenibilità quotidiana dall’altro si incontrano in questo copione, tenuti stretti, anzi cementati da quello della urgenza di (saper) dare le giuste risposte alle attese e alle domande di un figlio, che avrebbe bisogno di assistenza e conforto nel momento delicatissimo della crescita.

Le situazioni che il film, La vita possibile di Ivano De Matteo, pone sono tutte autentiche, toccano i territori impervi  della disperazione e dello sconforto, sfociano nella tentazione di dichiararsi sconfitti, prima della fiammella che riaccende la speranza. Il copione attraversa gli stadi della crisi con una sorta di percorso andata/ritorno lungo il quale, a fronte di passaggi intensi e autentici, se ne pongono altri meno convincenti. Quasi tutta la storia è girata a Torino e l’eccesso di realismo dei luoghi abbassa la verità dei fatti. Quelli che riguardano Larissa e Mathieu sono segmenti narrativi che rinunciano ad una stretta indispensabilità a favore di soluzioni più accomodanti e ‘facili’.  Carla assolve in pieno il ruolo di ‘aiuto’ di Anna, entrando in scena quando si impone un cambio di rotta e il racconto procede verso la conclusione. Quella che sembra mancare è in sostanza una motivazione forte e coerente.

Più stringato e saldo nei titoli precedenti (La bella gente, 2008; Gli equilibristi, 2012; I nostri ragazzi, 2014) De Matteo tiene basso il tono della dialettica drammatica, anche se lo sguardo resta sveglio su problematiche estremamente attuali. Ai quali danno convinzione e giusto tono le due protagoniste principali, Margherita Buy e Valeria Golino,  Anna e Carla, donne che affrontano con solidità (Anna) e ironico coraggio (Carla) i colpi avversi della vita e l’avanzare degli anni. Nei ruoli di contorno si segnalano Andrea Pittorino (l’adolescente Valerio), Caterina Shula (Larissa), Bruno Todeschini (Mathieu).