Coloro che più di tutti temevano il ritorno di Dario Argento sul grande schermo erano forse proprio i suoi fan più accaniti, gli stessi che avevano plaudito il suo ritorno al giallo classico e si erano poi ritrovati a dover prendere atto di un risultato piuttosto inferiore alle attese. Questa volta non è andata così. Se infatti Non ho sonno e Il cartaio avevano lasciato perplessi aficionados dell'ultima e penultima ora, con La terza madre il regista romano riprende il filone esoterico realizzando una decisa inversione di tendenza. Dialoghi a parte, e ci rendiamo conto che non è eccezione da poco, la storia regge e coinvolge, alternando qualche passaggio a vuoto ad autentici gavettoni di adrenalina. Indice della riuscita del film di Argento sono stati gli applausi a scena  aperta piovuti a più riprese durante la Notte d'Argento alla Festa del cinema di Roma. Gli organizzatori avevano piazzato il nuovo film di Argento in coda alla serata, proponendo una dopo l'altra le tre madri: Mater Suspiriorum con Suspiria, Mater Tenebrarum con Inferno e Mater Lacrimarum con La terza madre. Proprio questa successione ha permesso di verificare quanto Dario Argento sia riuscito a realizzare, nonostante i tanti anni passati, una trilogia omogenea e compatta. E anche molto coerente nello stile, al punto che al termine della maratona ci è capitato di mettere insieme i ricordi di un film senza accorgerci che si erano completamente mescolati con quelli di un altro. Tornando al punto debole del film, i dialoghi, dobbiamo dire che è un vero peccato che i numerosi sceneggiatori abbiano così trascurato questo aspetto. Sarebbe davvero bastato poco per far fare al film un ulteriore salto di qualità, del quale si sarebbe giovata anche la prova degli attori. A partire da Asia, ovviamente. Clive Riche, Udo Kier, Philippe Leroy e Daria Nicolodi costituiscono comunque un cast di tutto rispetto. In conclusione possiamo affermare che La terza madre rappresenta un importante ritorno di Dario Argento il quale, non sappiamo quanto consapevolmente, ci ha regalato alcune citazioni. Due su tutte: Macchie solari di Armando Crispino e L'ultimo treno della notte di Aldo Lado. Svelati i titoli non vi resta che ricordare le scene…