Anima in pena alimentata a vodka, il detective del LAPD Tom Ludlow (Keanu Reeves) è sulle tracce dei killer che hanno fatto secco il suo ex partner, che gli aveva messo alle costole gli Affari Interni (Hugh Laurie). Poliziotto al di là della Legge, "prima sparo, poi faccio le domande", Ludlow ha sempre potuto contare sulla copertura del capitano Jack Wander (Forest Whitaker), ma questa volta, aiutato nelle indagini dalla matricola Chris Evans, si troverà lacerato tra la protezione della sua squadra e la crescente sensazione di non trovarsi dalla parte "giusta". Opera seconda di David Ayer, già sceneggiatore di Training Day e regista di Harsh Times, Street Kings (La notte non aspetta) nasce da un soggetto originale di James Ellroy, anche co-autore dello script. In effetti, non poche sono le affinità con il suo L.A. Confidential, diretto da Curtis Hanson e interpretato da Russell Crowe: nella Città degli Angeli contemporanea, Reeves non molla la scia di Crowe, portando sullo schermo il "solito" poliziotto alla ricerca di se stesso, tra violenza efferata e idiosincratica moralità. Niente di nuovo sotto il sole californiano: c'è qualcosa di marcio nel Dipartimento, e Ellroy sa come portarlo alla luce, con verosimiglianza gergale e una semplice equazione (im)morale: più vai in alto, più profondo sarà il tuo peccato. Il problema che Ayer, pur sinceramente affezionato al genere, non è Curtis Hanson, pertanto ancor più ostico è il compito di ridurre tutti i nomi, le pallottole, le nefandezze e gli intrighi di Ellroy: lo schermo si gonfia, e le immagini perdono in definizione, sacrificando attendibilità e mera verosimiglianza. Poco male: sono Street che si percorrono volentieri, tra angeli caduti variamente domiciliati, pedofili coreani macellati senza pietà, spacciatori di droga che sono proprio come te li immagini, e poliziotti corrotti che al cinema pagano sempre. Viso pulito e mood introverso, Reeves non nasce per fare Dirty Harry 30 anni dopo, ma fa quasi tutto per farcelo credere, centrando il ruolo più importante da anni a questa parte. Lunga vita al Re!