Fatal fu il biscotto e chi lo trangugiò… Cookies allucinogeni, che cambieranno non solo quella di Smith (Thomas Dekker), ma la vita del mondo così come la conosciamo: a spasso con la sarcastica Stella, a letto con la bella London, alle calcagna del coinquilino surfista Thor, il giovane studente perderà tutto per un trip cattivo. Convinto di aver assistito all'omicidio dell'enigmatica rossa che ne popola i sogni, Smith si metterà alla ricerca della verità: lisergica, misteriosa, appunto, fatale.
E' Kaboom, “il Twin Peaks strafatto” di Gregg Araki, che reduce dal fuori concorso del 63° Festival di Cannes arriva sotto la Mole in Festa Mobile.
Teen-movie ad alto voltaggio onirico, che trita la realtà nella finzione, il sogno nell'incubo, la percezione nella trasgressione, con un occhio al cyber-thriller e un occhiolino queer, non rappresenta di certo una vetta nella filmografia del regista di Mysterious Skin: se l'attacco in medias res promette bene, la successiva caduta nel buco nero di Smith porta con sé pure il film, che si sacrifica sull'altare delle sue palesi ambizioni. Per mettersi in viaggio, pur drogato, servono i bagagli: Gregg Araki dà l'idea di esserseli dimenticati in sceneggiatura. PS: scomodare Lynch pare abbastanza indebito, mentre per il biscotto di Smithsorge un dubbio inquietante: nelle intenzioni, era una ciambella?