Come ti frego la precarietà? L'unione fa la forza, soprattutto se multietnica e multiculturale. Addetti alle pulizie di uno studio televisivo, Dilip (Neil D'Souza), Mako (Aleksei Guskov) e Ben (Michele Venitucci) “prendono in prestito” una videocamera e mettono in piedi una micro casa di produzione clandestina: per realizzare i filmini di matrimonio delle comunità straniere. Ebbene, il successo non si fa attendere, e il passo successivo vien da sé:  allargare la crew ad altri colleghi di ramazza e utilizzare nottetempo lo studio per riprendere chi abbia un talento da esprimere, un messaggio da inviare a casa, qualsiasi cosa. Ma quanto può durare senza che la neonata Italian Movies dia nell'occhio dei “padroni”?
“Siamo partiti nel 2003 e 10 anni dopo c'è il film, insieme al primo ministro di colore in Italia, la Kyenge: è il segno focale della società che cambia”, ha detto il regista Matteo Pellegrini, e si può sottoscrivere. In anteprima all'ultimo Festival di Roma, nel cast anche Anita Kravos e Filippo Timi, Italian Movies è una commedia dallo spunto interessante e lo sviluppo ingenuo, con il realismo magico per necessità e un tot di buonismo per conservare il sorriso. C'è di peggio, eccome.