Iron Sky è una commedia demenziale sci-fi diretta da un finlandese (Timo Vuorensola), prodotta da un giapponese insieme a finlandesi, tedeschi e australiani con la complicità di una web community che ha in parte finanziato e realizzato il film. Siamo nel 2018, i Nazisti fuggiti 70 anni prima sul lato oscuro della Luna decidono che è giunto il momento di riconquistare il pianeta in nome del Quarto Reich dopo l'incontro ravvicinato con un astronauta statunitense, James Washington (Christopher Kirby), in missione sul satellite per conto del presidente Usa, un'inconfondibile Sarah Palin più fallocratica che mai (Stephanie Paul). Il Fuhrer lunare (Udo Kier) invia due ufficiali nazisti, Klaus Adler (Götz Otto) e Renate Richter (Julia Dietze), figlia dell'immancabile scienziato pazzo, in avanscoperta sulla Terra per rubare le potenti tecnologie terrestri necessarie a completare la macchina da guerra Crepuscolo degli Dei. Da quel momento le sorti del pianeta sono in mano alle fanatiche SS e agli spietati leader mondiali.
Nulla di nuovo per chi si ricorda i fascisti su Marte. Nessuna novità sul fronte geopolitico: New York è l'ombelico del mondo e le invasioni extraterrestri passano per la Fifth Avenue. Ci si aspetta una grande battaglia finale, ma nisba. Poche anche le battute esilaranti stile Balle Spaziali o Mars Attacks, solo sfottò, malizie da cinepanettone e qualche ironia sulla situazione politica internazionale. Cosa rimane? Effetti speciali ben scopiazzati da George Lucas, un finale “furbetto” e un universo di merchandise che sembra destinato a non esaurirsi presto. Il sottotitolo italiano avverte: “Saranno Nazi vostri”. Spettatore avvisato…