Stati Uniti e tornado. Una storia che si ripete, anche al cinema. Stavolta ci pensa Steven Quale, che per la cittadina di Silverstone ha in serbo una devastazione senza precedenti... Tutta la città è alla mercé du cicloni inaspettati e mortali, anche se i meteorologi prevedono che il peggiore di tutti debba ancora arrivare. Naturalmente arriverà. E' Into the Storm, spettacolare e catastrofico quanto si vuole, ma al limite del sopportabile quando si tratta di andare in cerca della caratterizzazione di personaggi e relativo background: da una parte la squadra di "cacciatori di tornado", a bordo del massiccio carro armato Titus con furgone meteo al seguito, dall'altra i figli adolescenti del vicepreside della scuola, impegnati a realizzare una raccolta di video in occasione della consegna dei diplomi, da rivedere poi 25 anni dopo... Tra tensioni familiari mai del tutto risolte, amori che potrebbero sbocciare da un momento all'altro, idioti alla ricerca del video definitivo con cui poter spopolare su YouTube (talmente demenziali da risultare quasi vincenti...), a catturare l'attenzione arrivano in soccorso i tornado, loro sì davvero impressionanti. Ed è grazie alla potenza devastante di immagini spaventose - le esperienze come regista di seconda unità in Titanic e Avatar, d'altronde, non possono che aver aiutato Steven Quale - che il film trova la sua unica ragion d'essere. Tutto il resto viene spazzato via senza colpo ferire.