Dall'esterno la casa è solida e rassicurante. Ma moglie marito e tre figli sentono strani rumori. O meglio uno di loro, Dalton il più grande, e qualche volta anche la mamma Rose Byrne che perde e ritrova i dischi preferiti nei luoghi più impensati. Ed è proprio Dalton, a farne le spese: sibili e fruscii lo portano in soffitta, su una scala che si spacca e lo fa piombare a terra. Perde i sensi e dall'ospedale torna a casa senza mai svegliarsi: i fenomeni paranormali incominciano sul serio. Occhi infernali che spiano dalle finestre, tracce di sangue sulle lenzuola del bambino, ombre minacciose e così via.
Fin qui James Wan, regista del primo Saw e ideatore dell'intera saga, se la cava abbastanza bene, tra rumori a effetto e immagini distorte. Purtroppo la trama è quasi sempre prevedibile e la suspense finisce del tutto quando, per mescolare le carte, l'australiano decide di strafare e mette insieme demoni grotteschi, anime in pena, medium e possessioni (magari) alla Poltergeist. E' tutto dejà vu e neanche insidioso, nonostante la suggestione del titolo, com'era invece Paranormal Activity (i produttori sono gli stessi). Rose Byrne è bella e brava e il marito Patrick Wilson niente male.