Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il maxi processo a Cosa Nostra e la connivenza tra mafia e politica nella Prima Repubblica. Ispirato al libro Nella terra degli infedeli di Alexander Stille (anche voce narrante, doppiato da Fabrizio Gifuni), il documentario In un altro paese di Marco Turco ricostruisce, attraverso filmati di repertorio e inediti, le immagini della foto-cronista Letizia Battaglia e testimonianze illustri, tra le quali quelle dei  giudici istruttori del primo pool anti-mafia Leonardo Guarnotta e Giuseppe Di Lello e del pm al maxiprocesso Giuseppe Ayala, una delle pagine più nere della recente storia italiana. E lo fa in maniera eccellente. A Turco va il merito di avere realizzato un documentario rigoroso, estremamente puntuale e accurato nella ricostruzione storica, ma anche avvincente e commovente come un film di fiction. In un altro paese racconta la clamorosa vittoria dei due giudici palermitani nella lotta contro la mafia, ma anche di come lo Stato non abbia fatto nulla per proseguire nel lavoro avviato da Falcone e Borsellino. "In un altro paese - racconta Stille - gli artefici di una tale vittoria sarebbero stati considerati un patrimonio nazionale. Dopo aver vinto la prima battaglia a Palermo, ci si sarebbe aspettato che Falcone e i suoi colleghi fossero messi nelle condizioni di vincere la guerra. Invece in Italia avvenne proprio il contrario". Il romanzo di Stille si ferma agli anni della Prima Repubblica, Turco si spinge coraggiosamente fino ai giorni nostri per dimostrare come Cosa Nostra, nonostante sia tornata silenziosa dopo la serie di stragi e omicidi compiuta negli anni '90, mantenga ancora un legame forte con la politica attuale.